MARIMO: COS'È?

CHE COS'È IL MARIMO?

“Cos’è il Marimo” è la domanda più frequente di chi scopre per la prima vola le alghe palla: ci si domanda se quella pallina verde è viva, se è una pianta, come fa ad avere una forma sferica e di cosa si nutre.

In questo articolo abbiamo cercato di rispondere in maniera più completa possibile a tute le domande più comuni, sia spiegando a livello scientifico cosa sono i Marimo, come viene classificata l’alga e perchè è a forma di palla, sia includendo informazioni ulteriori su da dove viene, sulla sua valenza culturale in Giappone. Buona lettura!

Il Marimo, comunemente noto come “Alga Palla”, è in realtà una rara formazione dell’Aegagropila linnaei, un’alga di tipo pluricellulare appartenente alla famiglia delle Cladophoraceae, diffusa nell’emisfero boreale.  A volte viene erroneamente considerata una pianta o un muschio.

Il suo curioso aspetto a forma di palla dalla superficie soffice al tatto, e la leggenda che lo riguarda, l’hanno reso negli ultimi anni un oggetto di culto, che viene utilizzato sia negli acquari che in vasetto come portafortuna e oggetto di Design e di Home Decor.

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Marimo, l'Alga dell'amore gapponese

L'alga portafortuna giapponese

In giappone il Marimo è considerato un’alga magica portafortuna e data la sua longevità, viene conservato come cimelio di famiglia, venendo tramandato di generazione in generazione, come simbolo di legame tra familiari o amici.

Data la semplicità delle cure che richiedono, le alghe marimo vengono a volte date ai bambini piccoli per crescerle come “animali domestici”, un po’ come fossero un “tamagotchi” naturale. 🙂

"Marimo": il significato

Il nome “Marimo” viene dal giapponese Marimo Mari-Mo (毬藻), il cui significato è la composizione delle parole “Mari”, che potremmo tradurre come “pallina” o “biglia” e “Mo”: “pianta acquatica; alga palla insomma”. 🙂  Tale nome sarebbe stato conferitogli dal botanico giapponese Takiya Kawakami nel 1898.

Altre denominazioni

 

Nella lingua Ainu, originaria del Giappone settentrionale e in particolare dell’isola di Hokkaido,  l’alga assume invece due nomi distinti: “Tōrasanpe”, “spirito del lago”, e “Tōkarippu”, ovvero “cosa che rotola nel lago”. La popolazione Ainu dedica ogni anno in Ottobre un festival di 3 giorni all’alga.

In Islanda, un’altra regione dove l’alga è molto presente, è stata denominata dai pescatori locali “Kúluskítur”, da “kúla”, islandese per “palla”, e “skítur”, che potremmo tradurre come “melma”. Questo per la tendenza a incastrarsi tra le reti da pesca. Altri nomi per cui è noto il Marimo sono “Cladofora” o “Aegagropila”, dalla classificazione scientifica che vedreno più sotto, e meno frequentemente “pianta sasso”. “Aegagropila” in greco vuol dire “pelo di capra”.

Il Marimo in inglese è noto come “Moss Ball” e quindi erroneamente “Palla di Muschio” o anche “Moss Ball Pet” richiamando il fatto che è l’alga palla è viva e bisogna prendersene cura (“Pet” vuol dire animale domestico in inglese).

Il plurale corretto è invece “alghe Marimo” come nel singolare, e non “Marimi”, mentre il nome errato più comune per l’alga rotonda giapponese è invece “alga Marino”. 😂

 

La scoperta e la classificazione dell'alga Marimo

Aegagropila o Cladophora?

Nonostante sia conosciuto come un’alga o pianta giapponese, per via della lingua che vi da il nome, l’alga Marimo venne scoperta per la prima volta nel Lago Zeller, in Austria!

La scoperta avvenne intorno al 1820 a cura del Anton Eleutherius Sauterr, un botanico austriaco, mentre il collega tedesco Friedrich Traugott Kützing le inquadrò prima nel genere delle sferiche Aegagropila linnaei nel 1843, per poi inquadrarle successivamente nella famiglia delle Cladophoraceae con il nome di Cladophora Aegagropila. Alcune recenti ricerche dei primi anni 2000 escluderebbero invece che quest’alga sia assimilabile al genere Cladophora, per via della presenza di chitina.

     LA CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

  • Dominio: Eukaryota
  • Regno: Plantae
  • Divisione: Chlorophyta
  • Classe: Ulvophyceae
  • Ordine: Cladophorales
  • Famiglia: Cladophoraceae
  • Genere: Aegagropila
  • Specie: Aegagropila linnaei

Da dove Viene il Marimo?

In natura, le Alghe Marimo sono state reperite in Islanda, Irlanda, Scozia, Austria, Giappone, Ukraina, nella regione della Siberia fino ad arrivare all’Estonia, in America del Nord e in Australia, dove sono però state introdotte dall’uomo. Le colonie più grandi conosciute si trovano nel lago Alkan, in Giappone, e nel lago Mývatn in Islanda.

Perchè l'alga è a forma di palla?

Una colonia di Alghe MArimo nel Lago MývatnLe colonie di Marimo devono adattarsi a condizioni di scarsa illuminazione, correnti, vento, oltre che alla morfologia, il substrato del fondo e la sedimentazione del lago in cui si trovano. La forma tonda permette quindi all’Alga Marimo di sopravvivere in un ambiente poco ospitale.

Proprio per questo, alcune delle persone che decidono di comprare un Marimo, lo fanno perchè quest’alga simboleggia la capacità di adattarsi e sopravvivere anche in condizioni difficili, pur mantenendo un aspetto piacevole. Per i buoni aiuspici che è capace di infondere, l’alga marimo è iquindi considerata anche un’ottima idea regalo.

Materialmente, le Alghe Marimo sono delle piccole palle di filamenti algali densamente imballati che si irradiano dal centro senza presentare alcun tipo di nocciolo al loro interno o di radici al loro esterno. Un Marimo trae infatti tutto il nutrimento di cui necessita esclusivamente tramite il fusto dei suoi filamenti pluricellulari e la fotosintesi, rilasciando una grande quantità di ossigeno sotto forma di quelle bollicine che si possono osservare sui suoi steli.

La forma a palla del Marimo è dovuta all’azione ondulatoria delle correnti dei laghi,  L’ambiente migliore affinchè si formino le alghe palla sono quindi i laghi con un fondale sabbioso e poco profondo (2 – 2,5mt).

Le tre forme in cui può svilupparsi l'Aegagropila linnaei

 

Come si Sviluppa il Marimo

L’alga Marimo può svilupparsi in 3 maniere differenti:

  • Epilitica: si sviluppa sul lato in ombra delle rocce di un lago
  • Può formare il tappeto fangoso di un lago, composto da filamenti fluttuanti
  • Può formarsi da diversi filamenti algali che si ingrovigliano tra di loro; questa è la forma comunemente nota come “alga palla”.
La forma rotonda, in realtà, non è ottimale per una pianta: le colonie più estese di Marimo presentano due o tre strati di alghe palla sovrapposte una all’altra, conseguentemente il moto ondoso è fondamentale per far si che queste si smuovano e rimescolino per raggiungere la luce e sopravvivere.
 

DIMENSIONI

Un Marimo cresce al massimo 5 mm all’anno, le alghe Marimo del lago Akan possono diventare anche molto grandi, fino a 20-30 cm, mentre quelle del lago Mývatn arrivano fino a circa 12 cm. 

Ma non ti preoccupare: 

Se stai coltivando un’alga marimo e dovesse negli anni diventare più grande di quello che ti aspettavi, o spoporzionata rispetto al vasetto o al tuo acquario, potrai sempre tagliarla per formare due marimo più piccoli, e magari regalare uno dei due a una persona a cui tieni. 😉

 

Un'alga palla verde

Infine, l’altro tratto distintivo dell’alga Marimo oltre alla forma è il suo tipico colore verde, che può assumere diverse sfumature,
dal verde scuro fino al verde brillante che, quando attraversato dai raggi di luce, può risultare quasi fluorescente.

 

L'alga Marimo è in pericolo?

È stato stimato che, con le giuste condizioni, l’alga Marimo possa vivere fino a 100 o addirittura 200 anni. L’alterazione della composizione dell’acqua, dovuta all’attività umana, ha però fatto diminuire notevolmente le dimensioni delle colonie di alghe Marimo, particolarmente quelle a forma di palla, la cui formazione è più difficile rispetto alle altre sue forme (libera e attaccata alle rocce).

Conseguentemente, il Marimo è ora una specie protetta in giappone, ed i laghi Akan e Mývatn sono stati nominati riserve naturali. 

Le alghe Marimo correntemente in vendita sono quindi coltivate o prelevate da laghi dove l’alga non è in pericolo, e spesso la conformazione a forma di palla gli viene data in maniera manuale. Alcuni prodotti in vendita sono invece di tipo artificiale, e bisognerà quindi imparare a distinguere per effettuare un acquisto consapevole.